Più svegli e attenti, più energici; ma anche più nervosi e irritabili. Caffeina sì o caffeina no? Il mal di testa passa più in fretta con un espresso, oppure la testa esplode a causa dei troppi caffè?
Le idee sono spesso confuse quando si parla di benefici e danni della caffeina. Eppure, basta qualche dato scientifico e un po’ di buon senso per godersi un buon caffè ed evitare rischi e, in ultima analisi, c’è sempre il caffè decaffeinato; giusto compromesso fra gusto e salute.
Caffeina, lì dove non te lo aspetti!
La caffeina (o teina) è un alcaloide: una sostanza dal sapore amaro che si trova nei semi, foglie e frutti di più di 60 specie vegetali, non solo nei chicchi di caffè. È presente, tra l’altro, nelle foglie di tè di guaranà e di matè, nelle noci di cola usate anche nella produzione di bibite analcoliche, nei baccelli del cacao con cui si produce il cioccolato.
La caffeina estratta dal caffè viene aggiunta a medicine e bevande, la si trova anche nei comuni antidolorifici e analgesici da banco, oppure negli energy-drink da supermercato. Per questo motivo bisognerebbe tenere sotto controllo il consumo generale di caffeina all’interno della giornata: per non rischiare di assumerne quantità eccessive e subirne gli effetti collaterali, anche gravi.
Gli effetti della caffeina
La caffeina stimola il sistema nervoso centrale, può essere di aiuto in un momentaneo calo di pressione, può far sentire più svegli e attivi, fornire una sferzata di energia. Se si abusa di caffeina arrivano però l’irrequietezza e i tremori, aumenta la frequenza cardiaca, possono insorgere vertigini dovute agli sbalzi di pressione. Se una tazzina di espresso o un analgesico a base di caffeina possono far sparire il mal di testa, l’assunzione concomitante dei due potrebbe peggiorarlo.
Un caffè a fine pasto, stimolando il rilascio di acido nello stomaco, aiuta la digestione. Purtroppo il caffè a stomaco vuoto potrebbe causare dolori e bruciori.
La caffeina è un blando diuretico, aiuta l’organismo a liberarsi di acqua e sali minerali in eccesso, ma assunta in quantità eccessive può affaticare i reni e portare a disidratazione.
Un consumo esagerato e continuativo di caffeina interferisce con l’assorbimento del calcio e la salute delle ossa.
Troppa caffeina provoca stati d’ansia e interferisce con il ritmo sonno-veglia causando insonnia.
Bere abitualmente caffè e consumare prodotti che contengono caffeina potrebbe indurre una vera e propria dipendenza, in cui l’organismo ne desidera continuamente una dose maggiore per mantenere i livelli di stimolazione e i ritmi. Si definisce caffeinismo la condizione di dipendenza, che si instaura quando si superano i 400 mg di caffeina al giorno (5 tazzine di espresso, o equivalente)
Contenuto di caffeina nel caffè espresso o moka e nelle altre bevande
A titolo indicativo, e invitando sempre a leggere le etichette delle bevande in commercio per accertarsi dell’effettivo contenuto in caffeina, ecco un breve lista delle più conosciute e di quanta caffeina contengono mediamente.
- tazzina di espresso: 55/80 mg
- tazzina di moka: 80/120
- tazza di caffè istantaneo /solubile: 57 mg
- tazza di tè: 60 gr
- lattina (da 250 ml) di una bevanda energetica: 80 mg
- lattina (da 300 ml) di Coca-Cola: tra 45 e 75 mg
Per approfondire, leggi il nostro articolo: quanta caffeina in un caffè?
Chi dovrebbe evitare la caffeina
Per chi soffre di ipertensione o malattie cardiovascolari; per chi ha problemi di ansia o attacchi di panico, il consumo di caffeina dovrebbe essere ridotto al minimo o evitato.
Chi assume farmaci per malattie croniche, alcuni tipi di antibiotici, dovrebbe chiedere al proprio medico se la caffeina può interagire negativamente.
Dovrebbero limitare l’assunzione di caffeina le donne incinte, ed eliminarla totalmente le donne che allattano.
Dopo consulto con il proprio medico, in molti casi si può prendere in considerazione di bere tè o caffè decaffeinati. In particolare il caffè, negli ultimi anni, offre molte alternative decaffeinate anche a chi è esigente in fatto di aroma e di gusto.
