Dal gusto e dall’aroma è inconfondibile, il caffè era ieri e lo è ancora oggi di più la bevanda più amata in tutto il mondo.
Infatti è quasi impossibile determinare la quantità di caffè che viene utilizzata ogni giorno dalla popolazione mondiale, i dati dicono che l’offerta mondiale è passata dalle 1,02 milioni di tonnellate del 1900 alle 8,5 milioni di tonnellate dei giorni nostri.
Infatti oggi bere caffè è considerato un vero e proprio culto, questa usanza però prende vita in un passato molto lontano dai giorni nostri. La sua esistenza è legata ai territori inesplorati dell’Africa, precisamente nella regione del Kaffa da cui il caffè ne eredità il nome.
Per comprendere meglio l’importanza del caffè e come ha fatto a diffondersi in tutto il mondo bisogna ripercorrere la sua storia.
Storia del caffè: tra storia, racconti e leggende
La storia del caffè racconta il fantastico percorso della bevanda fino ai giorni nostri e come l’ha portata ad essere la più amata nel mondo.
Sin dall’antichità il caffè veniva ottenuto dalla macinazione delle bacche appartenenti alla specie di alberi tropicali di piccole dimensioni.
Diverse sono le leggende sulla scoperta del caffè, c’è chi racconta che questa particolare pianta, all’epoca sconosciuta, fù scoperta casualmente da un pastore nell’altopiano di Kaffa in Etiopia.
Gli animali del pastore durante la notte mangiarono delle bacche di caffè e non dormirono fino all’alba, non volendo si evidenziò una delle proprietà della pianta del caffè.
Grazie alla scoperta del pastore il popolo della regione del Kaffa iniziò così ad estrarre i chicchi di caffè dalla pianta.
Altri attribuiscono la scoperta del caffè al cavaliere etiopico Kaldi del IX secolo, che notò gli effetti che subivano le sue bestie dopo aver brucato le bacche di color rosso di un alberello vicino al loro accampamento.
Kaldi decise di portare queste bacche ad un monaco che non approvò l’utilizzo in quanto riteneva strano in qualche modo l’effetto energizzante che poteva conferire.
Il monaco gettò quindi le bacche portate da Kaldi in un fuoco, di conseguenza subito dopo si sprigionò un grande profumo che fece accorrere diversi monaci del monastero.
Tutti incuriositi dal grande aroma (qui puoi trovare un approfondimento sull’aroma del caffè) decisero di arrostire e polverizzare le bacche per poi scioglierle in acqua calda, dando vita a quella che secondo molti è considerata la prima tazzina di caffè.
Queste sono solo alcune delle tante storie raccontate sull’origine del caffè.
Di certo sappiamo che è stato scoperto in Etiopia per essere poi successivamente trasportato in tutta la penisola araba e solo dopo un secolo si hanno tracce del caffè nel territorio europeo.
Le origini della bevanda più amata al mondo sono ancora oggi incerte, quello che invece è sicuro è che inizialmente il caffè veniva mangiato a chicchi interi.
Ci volle del tempo per comprendere le caratteristiche e la reale potenzialità della pianta, infatti solo successivamente il popolo dell’Etiopia iniziò a mettere in infusione in acqua calda i chicchi per sprigionare tutte le proprietà e caratteristiche del caffè, ottenendo una gustosa e aromatica bevanda.
Con il passare del tempo, grazie anche alla diffusione piuttosto rapida del caffè, si compresero tante altre tecniche di lavorazione e si iniziò anche a trattare i chicchi attraverso il processo di tostatura per sprigionare tutte le proprietà organolettiche della ormai famosa pianta.
Quando si è diffuso in Europa?
Per arrivare a vedere i primi chicchi di caffè in Europa si è dovuto aspettare molto tempo.
Il suo arrivo in occidente è dovuto alle conquiste dell’Impero Ottomano che radicarono solidamente l’utilizzo del caffè nel mondo mussulmano, popolo che non potendo consumare bevande alcoliche apprezzò molto la scoperta del caffè tanto da soprannominarlo vino dell’Islam.
La voce di questa fantastica pianta e bevanda si sparse molto facilmente ma il popolo europeo continuò comunque a non poterla assaporare.
A incidere particolarmente sulla mancata diffusione del caffè in Europa furono gli arabi che ne impedirono l’esportazione in altri territori per molti anni.
Solo nel 1600 grazie ad alcuni commercianti olandesi che riuscirono a procurarsi qualche pianta permisero all’Europa di conoscere il sapore del caffè.
Infatti proprio grazie a questa delegazione di commercianti provenienti dall’Olanda, spedita per studiare la produzione di caffè fatta dagli arabi si iniziò a produrre il caffè anche in Europa, prima nelle isole colonizzate dagli olandesi e successivamente ad Amsterdam.
La coltura del caffè riguardava inizialmente la varietà Coffea arabica, che pur avendo una base genetica limitata riuscì a diffondersi, con qualche difficoltà, in tutta Europa.
La cultura della bevanda più famosa al mondo
Sin da quando il caffè è stato scoperto ha sempre avuto un ruolo centrale anche dal punto di vista sociale.
Infatti già in antichità non veniva utilizzato esclusivamente per le sue proprietà e benefici, la bevanda era sempre protagonista nei dibattiti.
Anche in Europa nel 1700 si diffusero i primi spazi della cultura dedicati esclusivamente al consumo del caffè.
Questi erano considerati dei veri e propri luoghi di aggregazione, partecipavano per la maggiore persone di un certo livello sociale: uomini colti, filosofi e scrittori.
Solo nel 1800 grazie alla diffusione internazionale la bevanda divenne in un certo senso anche “del popolo” e non solo per aristocratici.
Da qui fino ai giorni nostri inizia il processo che ha portato il caffè a essere la bevanda più amata e diffusa al mondo.